La tosse persistente nei bambini è uno dei fastidi più diffusi durante i primi mesi di vita e per tutto il periodo scolare. Spesso è una situazione frequente e insistente, sia con “catarro” (la tosse “grassa”) sia senza (la tosse “secca”), sia di giorno o più spesso di notte.

La tosse come funzione fisiologica

La tosse non è una malattia, ma un sintomo dovuto a molte cause diverse e quindi quello che si deve cercare di capire in presenza di tosse è la causa del disturbo.

Nei bambini piccoli, soprattutto quelli che frequentano i nidi o le scuole materne, particolarmente nei primi anni, la tosse catarrale, nei mesi invernali, è la risposta alle prime infezioni virali (ricordiamoci che esistono più di 70 virus che causano il raffreddore e che l’immunità a queste infezioni non è permanente). Se il bambino è vispo, gioca, mangia e riposa regolarmente, anche se tossisce di notte, non bisogna preoccuparsi.

La prima cosa da sapere quindi è che nel bambino piccolo la tosse e il catarro sono fisiologici: la struttura anatomica dell’albero bronchiale non è pienamente sviluppato se non verso i 10 anni. Da ciò deriva che il diametro dei bronchi non è del tutto in grado di espellere tutto il muco che viene prodotto fisiologicamente. Se poi si è verificata anche una infiammazione minima è normale che l’apparato respiratorio tenti di disostruire i bronchi.

Quindi la tosse è un meccanismo protettivo, con cui l’organismo cerca di liberare la trachea o i bronchi dalla presenza di sostanze che tendono a ostruirli (catarro) o a irritarli (come il fumo). Nelle vie aeree sono presenti i recettori dello stimolo della tosse, che vengono attivati dalle sostanze irritanti e fanno partire il riflesso della tosse, che è l’emissione, brusca e sonora, di aria attraverso le vie respiratorie e la bocca.

Ma come riconoscere i vari tipi di tosse?

Se ci sono altri sintomi presenti (febbre, congestione, presenza di catarro giallo o verde, particolari rumori all’ascoltazione del torace) è possibile sospettare una malattia infettiva delle vie respiratorie (influenza con sovrainfezione batterica, bronchite acuta, polmonite) o un fenomeno allergico (asma). La tosse può essere di diverso genere e sapere di che tipo è può essere utile per indirizzarci verso la malattia più probabile. La tosse può essere: secca, stizzosa, senza catarro in caso di un’infezione virale iniziale, fumo o allergia; catarrale (fase che di solito segue quella stizzosa); abbaiante (tosse da foca o da cagnolino) in caso di laringite; con fischio o sibilo in caso di asma; convulsa (tosse violenta con accessi) in caso di pertosse.

Come gestire la tosse nel bambino?

La tosse è un sintomo che infastidisce il bambino (non lo fa dormire, a volte gli provoca il vomito) e che preoccupa i genitori, ma in realtà è un meccanismo generalmente utile per eliminare il catarro. Il catarro va reso fluido per favorire l’eliminazione con i colpi di tosse. Talvolta il bambino vomita sotto il colpo di tosse e nel vomito si può vedere anche del muco. Non ci si deve allarmare, in quanto il bambino ha eliminato in questo modo il catarro che si è prodotto. A volte si può osservare che il muco viene eliminato anche con le feci.

L’aerosol è utile? È importante aiutare il bambino facilitando l’espulsione del catarro, per esempio rendendolo più fluido. L’acqua è il più importante mezzo per fluidificare il muco e quindi in caso di tosse è consigliabile far bere molti liquidi meglio se caldi (per esempio tisane o latte dolcificato con miele), fare i lavaggi nasali con fisiologica e fare aerosol con acqua fisiologica. Il miele, somministrato a cucchiaini, dopo il primo anno di età, specie prima di andare a dormire, possiede un’azione calmante.

Ma vediamo alcuni consigli per curare la tosse: i rimedi naturali.

La tosse, essendo come abbiamo detto, un meccanismo naturale di difesa per l’organismo, non va bloccata. Per alleviare il fastidio, però, ecco alcuni suggerimenti per i genitori:

  • PULIZIA DEL NASO PIU’ VOLTE AL GIORNO effettuare più volte durante il giorno la pulizia delle cavità nasali con la soluzione fisiologica: in farmacia o anche nella grande distribuzione si trovano spray o fialette da inalare direttamente nelle narici del bambino;
  • NANNA CON LA TESTA SOLLEVATA far dormire il bambino con la testa un po’ più sollevata rispetto al solito, magari inserendo sotto al materasso un cuscino aggiuntivo;
  • AEROSOL CON SOLUZIONE FISIOLOGICA umidificare le vie aeree facendo al piccolo degli aerosol con la soluzione fisiologica (senza l’aggiunta di altri medicinali!): il vapore inalato aiuta a sciogliere il muco.
  • UMIDIFICARE LA STANZA umidificare gli ambienti, con l’aiuto di un umidificatore (ma senza aggiungere sostanze balsamiche, che potrebbero irritare!). Vanno bene anche salviette bagnate sui termosifoni o gli appositi contenitori di acqua. L’umidificazione ambientale è particolarmente utile in caso di tosse abbaiante: l’ambiente saturo di vapore assicura l’idratazione ottimale delle vie respiratorie.
  • FAR BERE AL BAMBINO PIU’ DEL SOLITO dare da bere in abbondanza, perché i liquidi fluidificano il muco;
  • LATTE CALDO CON MIELE somministrare latte caldo, magari addolcito con miele (si ricorda però che il miele è vietato fino all’anno), che aumenta la fluidità del muco e allevia il fastidio avvertito dalla gola irritata. Va ricordato tuttavia che anche per il miele sono stati segnalati effetti collaterali, come irrequietezza e insonnia: il consiglio quindi è di moderare sempre le dosi e non somministrare mai sotto l’anno di età, dove gli effetti collaterali sono stati più importanti;
  • DIVIETO DI FUMO non fare mai soggiornare il bambino in luoghi in cui si fuma. E occhio anche al fumo di terza mano: quello che si attacca ai vestiti e ai capelli. Per cui, se dopo aver fumato all’esterno (in terrazzo o in giardino), rientrando in casa si prende in braccio il figlio o la figlia, inevitabilmente inalerà le sostanze che si sono attaccate agli abiti e sono irritanti per le prime vie aeree. Il consiglio quindi, per la salute di tutti, è smettere di fumare!

AREARE LA STANZA E TEMPERATURA NON OLTRE I 20°c.

Quando è il caso di dare gli antibiotici?

Specialmente in età pediatrica i farmaci non devono essere mai somministrati di propria iniziativa, neanche quando si tratta di farmaci da banco, acquistabili senza bisogno di ricetta medica! Normalmente, la tosse catarrale si risolve in una decina di giorni. In alcuni casi però il catarro potrebbe depositarsi nell’orecchio e nei bronchi, dando origine a un’otite o una bronchite. In questi casi è utile una visita del pediatra, per valutare se è necessario iniziare una terapia antibiotica. Gli antibiotici sono spesso somministrati con troppa leggerezza e sono indicati solo se l’infezione che provoca la tosse è di natura batterica. Sulle forme acute legate a una rinite virale (infiammazione) sono assolutamente inutili! Se invece la tosse è accompagnata da febbre elevata da 2-3 giorni oppure la febbre si è ripresentata dopo 2-3 giorni di remissione, cosa che deve indurre a sospettare una infezione più seria, allora è il caso di far visitare urgentemente il bambino. È necessaria una visita urgente del pediatra anche in caso di tosse che si accompagna a una respirazione difficoltosa e se il bambino appare sofferente, se il bambino è piccolo e non riesce ad alimentarsi, se le labbra diventano bluastre durante l’accesso di tosse.

Ricordiamo inoltre che:

  • I decongestionanti nasali riducono l’edema e le secrezioni nelle cavità nasali aiutando a respirare meglio, ma dal 2007 il loro utilizzo è stato vietato ai bambini di età inferiore ai 12 anni, poiché hanno un effetto vasocostrittore che può dare reazioni avverse anche gravi.
  • I farmaci cosiddetti sedativi della tosse sono controindicati nei bambini di età inferiore ai 6 anni. Per questo motivo vanno somministrati solo in caso di effettiva necessità e sotto controllo medico. Tra i sedativi della tosse ricordiamo il destrometorfano (Bisolvon®, Lisomucil Tosse®, Bronchenolo Tosse®) e la levodropropizina (Levotuss®) – il cui impiego è effettuato in caso di tosse secca. Esistono in commercio sedativi locali per le prime vie aeree: in caso di necessità si può ricorrere a sciroppi che contengono miele e altre sostanze naturali che hanno un effetto emolliente.
  • Si può ricorrere all’uso dei fluidificanti o mucolitici – come l’N-acetilcisteina (Fluimucil®) o l’ambroxolo (Fluibron®) – il cui compito è quello di fluidificare, quindi di favorire l’espulsione, delle secrezioni che caratterizzano la tosse grassa, ma solo dietro prescrizione del pediatra, e comunque solo in bambini sopra i due anni di età.

Utilizzare i cortisonici, sia per via sistemica che topica, solo dietro prescrizione medica.